Fotovoltaico in Italia 2017: confronto e previsioni

Fotovoltaico in Italia 2017: confronto e previsioni

L’Osservatorio di Anie-Terna ha pubblicato un report in merito alle installazioni di fotovoltaico durante il 2016. Nonostante il calo complessivo delle fonti rinnovabili (calo di eolico e idroelettrico), la crescita del 22% rispetto al 2015 fa ben sperare per il 2017. Come dallo storico, il traino proviene dal settore residenziale e terziario/PMI, favoriti dalle detrazioni fiscali per i cittadini e dai benefici SEU per le imprese. A sorpresa, in testa per potenza installata: Abruzzo, Basilicata, Calabria.

 

In Italia, poco, ma si continua ad installare. Secondo i dati rilevati dal sistema Gaudì il fotovoltaico continua la propria crescita aumentando di 369 MW (+22% rispetto al 2015) la capacità complessiva che secondo Atlasole ammonta a 17.744 MW (di fotovoltaico incentivato in Conto Energia).

 

Fotovoltaico Italia 2017: solare e Sud crescono, rinnovabili calano

Dalla fine dei Conti Energia il traino delle nuove installazioni è sempre stato il settore residenziale (impianti fino a 20kWp),. in parallelo al settore terziario/PMI. ANIE Rinnovabili riporta come le regioni con il maggiore incremento durante il 2016 siano Abruzzo, Basilicata, Calabria e Campania sia in termini di potenza installata che unità; in calo su entrambi fronti Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta.

Nel mix energetico installato si registra un forte calo dell’eolico con ca. -40% rispetto al 2015. Curioso come il 99% della potenza installata sia in Sud Italia, facendo pensare che al momento sia investito nelle rinnovabili più al Sud che in Nord Italia.

L’idroelettrico registra invece una riduzione del 33% rispetto al 2015. La maggior parte delle installazioni si è registrata in Italia, soprattutto nel cd. “mini-idro”.

 

Unione Europea e gli obiettivi 20-20

Secondo la Commissione, l’Europa è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi verso il 2020, data in cui il 20 per cento dell’energia consumata nel continente dovrà provenire da fonti rinnovabili. Secondo il rapporto della Commissione Europea con una quota del 16 per cento nel 2014 e del 16,4 per cento nel 2015, l’Unione potrà raggiungere gli obiettivi previsti.
Secondo i critici (Greenpeace in testa), gli obiettivi 20-20 sono invece troppo bassi. Sotto accusa la capacità di investimento degli Stati europei e la mole di azioni da intraprendere per contrastare concretamente il cambiamento climatico. Non solo, secondo alcuni osservatori il raggiungimento di questi obiettivi è perfino a rischio, denunciando l’assenza di politiche volte alla promozione delle rinnovabili, mantenendo i sussidi alle fonti fossili.

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Fonti: Photon, ANIE Rinnovabili

Foto copertina: Shutterstock/Kostasgr