Oneri sbilanciamento fotovoltaico: chi paga?

Oneri sbilanciamento fotovoltaico: chi paga?

Nel mercato elettrico l’equilibrio tra energia prodotta e consumata è raggiunto attraverso il bilanciamento tra domanda e offerta. In seguito all’avvento delle rinnovabili nel mix energetico è stato necessario creare un sistema di regolamentazione che permettesse una migliore integrazione delle rinnovabili nella gestione dell’offerta, senza far ricadere i costi di sbilanciamento agli utenti finali. Come viene applicato agli impianti fotovoltaici? 

 

La gestione di un mercato elettrico non è un compito facile: una domanda variabile a seconda delle fasce orarie, fonti fossili (programmabili) e fonti rinnovabili soggette per loro natura alla variabilità del clima (e.g. assenza di vento, irraggiamento scostante o periodi di siccità). In questo mix energetico compito del gestore di rete elettrica (Terna Spa in Italia) è mantenere l’equilibrio tra prelievi ed immissioni, garantendo una continuità di fornitura senza compromettere la stabilità del sistema. Per facilitare la gestione, è richiesto a produttori di energia FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) una stima dell’energia che sarà immessa in rete. Qualora il produttore immetta un quantitativo maggiore o minore, Terna procede all’assegnazione di corrispettivi di sbilanciamento.

 

Oneri sbilanciamento: le delibere AEEG

Prevedere con accuratezza la produzione di energia elettrica di un impianto fotovoltaico può sembrare un’idea in se stessa contraddittoria. Al contempo, il costo di sbilanciamento non deve né penalizzare il consumatore finale né discriminare le rinnovabili rispetto a fonti più prevedibili, ma inquinanti, come le fonti fossili.

I primi tentativi dell’Autorità (nello specifico, con le Delibere 281 del 2012 e 462 del 2013) si erano poste in contrasto con questi principi, fissando una franchigia unica entro cui eventuali scompensi rispetto alla previsione non sarebbero stati oggetto di oneri. In seguito al ricorso al TAR, il Consiglio di Stato ha imposto una distinzione nella definizione della franchigia tra le diverse fonti rinnovabili.

La Delibera 522 del 2014 ha introdotto una distinzione nelle franchigie tra le diverse fonti rinnovabili (31% fotovoltaico, 49% eolico, 8% idrico, 1,5% geotermico e altre fonti). Oltre tali soglie gli sbilanciamenti sono valorizzati alla pari delle fonti programmabili, al di sotto di tali bande “l’energia elettrica oggetto di sbilanciamento viene valorizzata con corrispettivo unitario, che tiene conto del rapporto tra la quota residua dei corrispettivi di sbilanciamento non già allocata alle fonti rinnovabili non programmabili (al netto dei corrispettivi al di sopra delle bande) e riferita a ciascuna zona di mercato, e la somma dell’energia elettrica oggetto di sbilanciamento e rientrante all’interno delle medesime bande” (Infobuildenergia.it).

 

Oneri sbilanciamento fotovoltaico in Ritiro Dedicato e Tariffa onnicomprensiva (TFO)

Per il trasferimento del corrispettivo di sbilanciamento per impianti fotovoltaici aderenti ai regimi di Ritiro Dedicato o Tarrifa Omnicomprensiva è stato adottato l’algoritmo di aggregazione per fonte. La decisione di applicare tali corrispettivi a carico dei produttori è stata criticata come un ulteriore onere per le rinnovabili, in difesa dei consumatori finali. Nel regime di Ritiro Dedicato i costi di sbilanciamento vengono ripartiti tra tutti i produttori, riducendo di fatto i corrispettivi di vendita rispetto al trading di energia, dove vengono massimizzati i provenienti dalla vendita dell’energia.

Per maggiori informazioni relative ai vantaggi del trading di energia contatta il team di Milk the Sun all’indirizzo fr@milkthesun.com.

Fonti: Energoclub, Luce-gas, Delibera 522/2014, Infobuildenergia

https://it.blog.milkthesun.com/ottimizzare-un-impianto-fotovoltaico/servizi-impianti-fotovoltaici-milkthesun

Immagine copertina: artjazz/shutterstock