Mercato fotovoltaico italiano: riflessioni e previsioni

Mercato fotovoltaico italiano: riflessioni e previsioni

Quali sono le tendenze del mercato fotovoltaico italiano per il 2015?  Come rispondono i proprietari all’entrata in vigore dello spalma incentivi? Cosa cercano gli investitori? Come si svilupperà il 2015? In questa edizione analizziamo i primi dati provenienti dagli impianti presenti sul portale Milk the Sun e le prime sensazioni provenienti dal mercato fotovoltaico italiano ed europeo.

Il mercato fotovoltaico italiano

Grande protagonista nelle prime settimane del nuovo anno è stata la diminuzione in bolletta dell’ormai ben nota tariffa incentivante. Da gennaio tutti i proprietari di impianti superiori ai 200 kWp, si sono visti sensibilmente ridurre i guadagni in base alla nuova tariffazione scelta (come descritto nell’articolo come calcolare il valore del tuo impianto dopo lo spalma incentivi). Sempre all’interno del capitolo “brutte notizie”, il viceministro De Vincenti ha recentemente escluso incentivi per il settore dell’energia solare, ribadendo l’opinione secondo cui il settore non avrebbe bisogno di ulteriori stimoli per continuare a crescere.

Al contrario, piccoli proclami di fiducia sono arrivati da numerosi rapporti e previsioni. Nonostante un calo di circa 400MW per le nuove connessioni di impianti fotovoltaici, secondo i dati Terna, il settore delle mercato fotovoltaico italianoenergie rinnovabili ha superato i 100 TWh, con il fotovoltaico che registra un +6,5% in produzione di energia nel 2014. In molte regioni sempre più spesso si sente parlare di grid parity (parità di costi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e fossili), notizie positive sono giunte per le agroenergie, per le quali sono stati mantenuti per il 2015 gli stessi coefficienti di tassazione ed infine l´estensione dello scambio sul posto per gli impianti fino a 500kW. A margine, poichè dagli effetti indiretti, si nota la decisione di porre la garanzia dello Stato sui prestiti bancari per gli impianti fotovoltaici e le detrazioni fiscali per i piccoli impianti fotovoltaici domestici.

Come rispondono i proprietari allo spalma incentivi?

Ad inizio 2015, circa il 90% dei proprietari interessati alla vendita su Milk the Sun hanno aggiornato il prezzo in pari misura ai guadagni prodotti dagli impianti nel 2014 sottoforma di tariffa incentivante. Nonostante i ritocchi di prezzo e la minore o maggiore urgenza a vendere variabile a seconda dei singoli casi, la frase più sentita rimane: “voglio vendere ma non svendere“. Le paure di ulteriori tagli alle tariffe incentivante, e le generali previsioni al ribasso del mercato fotovoltaico italiano sembrano non spaventare i proprietari di impianti. Rimarrà così anche nei prossimi mesi, quando la riduzione della tariffa incentivante verrà aggiornata anche all’interno dei business plan?

Cosa cercano gli investitori?

Nelle prime settimane del 2015, il mercato degli investitori si è dimostrato vivace. All’interno del nostro portale le richieste di accesso dati è in costante crescita, a dimostrazione dell’interesse ad investire attivamente. In merito al mercato italiano due profili di investitori sono identificabili: l’investitore straniero, in genere proveniente da paesi nordici quali Germania, Olanda e Inghilterra, professionista del settore che ricerca un impianto in media intorno al 1 MWp in tutta Italia. Dall’altro lato, l’investitore italiano che ricerca in media una taglia leggermente più piccola (tra i 500kWp e l’1 MWp) maggiormente interessato ad una vicinanza territoriale.

Mercato fotovoltaico italiano: cosa ci aspetta?

In sintesi il quadro del mercato fotovoltaico italiano è cambiato. La crescita del settore sarà trainata da impianti piccoli e medi volti principalmente all’autoconsumo (SEU) e alla prospettiva di grid parity in merito agli investimenti dei grandi gruppi utility. I business plan verranno presto aggiornati e ai libri di storia verranno affidati i modelli di investimento basati su grandi impianti fotovoltaici a tariffe incentivanti. Il mercato secondario, complice la crisi e la necessità di far cassa, continuerà il proprio sviluppo, per ora sempre sotto le premesse del “vendo ma non svendo”. Vedremo.