Autoconsumo impianti fotovoltaici: il modello SEU

Autoconsumo impianti fotovoltaici: il modello SEU

Ruolo chiave nella ripresa delle installazioni in market parity è l’autoconsumo impianti fotovoltaici. In Italia la normativa ammette la possibilità per proprietari di impianti fino a 20MW di vendere la propria energia a un singolo consumatore finale. Emiliano Bellini di PV Magazine spiega come funziona il sistema autoconsumo SEU in Italia, quali le opportunità e quali i limiti.

 

Dall’articolo “One customer at a time”, 22 dicembre 2017 (pv magazine)

Molti dei ca. 300MW di potenza installata in Italia sono stati realizzati grazie ai vantaggi del sistema di cd. autoconsumo impianti fotovoltaici.

 

Autoconsumo impianti fotovoltaici in Italia: come funziona

Le modalità di fare autoconsumo in Italia sono essenzialmente due:

La principale differenza, oltre al limite di potenza installata, riguarda la possibilità per gli aderenti allo scambio sul posto di immettere in rete la quota in eccedenza non autoconsumata, con una valorizzazione del 30% inferiore rispetto al costo di prelievo. Per entrambi i meccanismi è ammessa invece la possibilità di vendere parte o solo le eccedenze ad un consumatore diretto, senza passare per la rete.

 

Il modello SEU

Il modello SEU costituisce il driver principale per la realizzazione di impianti fotovoltaici su tetti commerciali o industriali, non solo grazie all’intrinseco principio di autoconsumo ma anche per la possibilità di rivendita in loco dell’energia prodotta. Secondo il modello SEU, proprietari di impianti possono vendere l’energia a un consumatore in loco garantendo al consumatore una convenienza di circa il 10-20% in meno rispetto al costo di prelievo, senza oneri di rete e costi di dispiacciamento.

Il rapporto tra produttore e consumatore viene regolato attraverso un contratto pluriennale, chiamato PPA (Power Purchase Agreement). Secondo l’avvocato Emilio Sani è lasciata a descrizione delle parti la responsabilità sulla vendita dell’energia non autoconsumata in loco dal consumatore. La preferenza del venditore a gestire l’energia in eccedenza ambisce a limitare i rischi legati al rapporto commerciale tra produttore e consumatore, tra cui la possibile insolvenza o trasloco del consumatore, una riduzione dei consumi o non rispetto delle condizioni pattuite.

Grazie alla cumulabilità tra il meccanismo SEU e il Conto Energia molti proprietari di impianti fotovoltaici appartenenti al 4° e 5° Conto Energia ospitanti attività energivore hanno avviato le pratiche di qualifica SEU, in modo da poter vendere l’energia prodotta a valori di ca. 50 €/MWh.

 

I limiti del modello SEU

Il principale limite del modello SEU riguarda l’impossibilità di estendere il rapporto commerciale a più consumatori finali. I vantaggi sarebbero importanti:

  • poter estendere il business case SEU a tetti commerciali p.e. di centri commerciali, aeroporti, uffici, condomini
  • mitigare i rischi di un rapporto commerciale 1:1 attraverso un rapporto tra 1 produttore e x consumatori finali.

 

Foto copertina: Wuppertaler Stadtwerke – Fonte: PVMagazine