L’AEEG ridefinisce i prezzi minimi garantiti per impianti fino a 1 MW

Ricordiamo che in Italia gli impianti fotovoltaici possono vendere l’energia elettrica sia sul libero mercato, che al GSE attraverso il cosiddetto Ritiro Dedicato. Se il prezzo di mercato dell’elettricità è inferiore ai prezzi minimi garantiti, il produttore riceve il prezzo minimo. Se il prezzo di mercato è più alto, il GSE dovrà pagare la differenza.  Dato che in molte regioni d’Italia i prezzi minimi garantiti sono superiori ai prezzi di mercato, il fotovoltaico può essere anche molto vantaggioso, come ad esempio in Sicilia.

L’AEEG dovrà ridefinire anche le tariffe previste per lo Scambio sul Posto (applicabile agli impianti fino ai 200 kWp) che permette di immagazzinare virtualmente l’energia immessa in rete, per riutilizzarla in un’ora diversa da quella dell’immissione. Il rimborso del GSE in questo caso è pari al valore minimo tra l’energia immessa e quello pagato al gestore per l’acquisto dell’energia.

Le conseguenze economiche di un cambiamento di questo tipo, dati i prezzi variabili del mercato, sono difficili da stabilire, certo è che questa abitudine italiana di minare alle certezze economiche di retribuzione dei produttori di energia, non invoglia investimenti nazionali e stranieri nella Penisola.

Mentre anche in questi giorni assistiamo a cambiamenti climatici dalle conseguenze spaventose che ci rendono evidente la necessità dello sviluppo delle rinnovabili, vediamo l’Italia andare incontro a scelte politiche a livello energetico che la fanno retrocedere in Europa e che fanno ancor più vacillare le aziende del settore presenti sul territorio.