M5S: Italia a rischio infrazioni UE causa SEU

M5S: Italia a rischio infrazioni UE causa SEU

Nell’interrogazione parlamentare al Ministro dello sviluppo economico (MiSE) i senatori del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto e Gianluca Castaldi hanno denunciato che l’Italia potrebbe incorrere presto in sanzioni UE in merito alla normativa per gli impianti SEU. Secondo i senatori pentastellati le condizioni applicative attuali e il vuoto normativo specifico ai Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC) violano gli obblighi comunitari volti allo sviluppo delle energie rinnovabili ed efficienza energetica.

 

Il M5S lancia l’allarme:

Si stanno violando le normative nazionali e comunitarie sugli SDC (Sistemi di Distribuzione Chiusi). Si chiarisca subito il quadro regolatorio affinché gli operatori possano mantenere e pianificare con certezza le loro attività contribuendo cosi al raggiungimento degli obbiettivi che le direttive comunitarie ci indicano.

In Italia, diversamente da altri Stati europei, non è infatti possibile produrre energia per le utenze vicine, come ad esempio nei casi di impianti fotovoltaici ubicati su condomini, centri commerciali, siti industriali o siti condivisi. Nonostante gli impianti chiusi siano riconosciuti dalla normativa comunitaria e nazionale, viene impedita la realizzazione di impianti SEU/SDC in contrasto con gli obblighi previsiti per una maggiore efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili.

La denuncia, contenuta in un’interrogazione parlamentare, ha risollevato il problema degli impianti SEU, la cui qualifica è soggetta all’obbligo di un singolo produttore direttamente connesso tramite un collegamento privato all’unità di consumo di un solo cliente finale. Secondo i senatori Girotto e Castaldi, il Ministro dello Sviluppo Economico dovrà intervenire al più presto per colmare un vuoto normativo, al momento coperto solo dall’applicazione da parte dell’AEEG di un documento di consultazione, secondo il quale viene richiesto il rilascio di una subconcessione che impedisce, di fatto, la realizzazione di impianti chiusi. A giudizio degli interroganti, in tale contesto, un intero settore di produttori di energia limitano gli investimenti nelle rinnovabili per la realizzazione di impianti SEU, obbligando gli attuali produttori “ad immettere in rete l’energia prodotta, in spregio ad ogni principio di risparmio energetico”.

Se il quadro normativo non verrà presto aggiornato, tale situazione legittima un intervento UE con processo di infrazione per il mancato rispetto degli obblighi comunitari volti allo sviluppo delle fonti rinnovabili.

La problematica era stata sollevata anche dalla trasmissione Report, nel video che riportiamo: