Il via libera della Commissione europea al Decreto Fer

Il via libera della Commissione europea al Decreto Fer

Il tanto atteso Decreto Fer ha ottenuto l’approvazione da parte della Commissione europea, che lo ha valutato conforme alla normativa UE in materia di aiuti di Stato. Ciò significa che sono in arrivo 5,4 miliardi di euro di aiuti finanziari a sostegno della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile fino al 2021.

Secondo la commissaria Margrethe Vestager, responsabile Ue per la concorrenza, questa misura “aumenterà il livello della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia. Questo è in linea con gli obiettivi ambientali dell’UE e con le nostre norme comuni in materia di aiuti di Stato”. Il meccanismo di incentivazione previsto promuove infatti la produzione di elettricità da fonte rinnovabile, senza indebite distorsioni della concorrenza. L’incentivo erogato non potrà essere superiore alla differenza tra il costo medio di produzione per ogni tecnologia di rinnovabili ed il prezzo di mercato. È previsto anche un meccanismo di recupero delle entrate supplementari, qualora il prezzo di mercato dell’elettricità superasse i costi di produzione.

Facciamo un passo indietro. La bozza del Decreto prevede due procedure di accesso all’incentivo: l’iscrizione a registro per impianti fino ad 1 MW ed il meccanismo d’asta per impianti sopra 1 MW. L’ammontare della tariffa verrà definito partendo da una base di 90 €/MWh con riduzione ammessa fino al 30% per i registri e di 70 €/MWh con ribasso ammesso fino al 70% per le aste.

Il mondo delle associazioni ha accolto con entusiasmo la notizia dell’approvazione del decreto da parte della Commissione europea. L’auspicio è che la sua emanazione contribuisca a stimolare una nuova fase di investimenti per la transazione energetica in Italia.

Tuttavia, si consideri che degli 1,4 GW di progetti attualmente in fase autorizzativa nel nostro Paese, solo 0,2 GW hanno i requisiti per partecipare alle procedure previste dal decreto per l’ottenimento degli incentivi. A fronte di un sostegno statale ridotto al minimo e con significative limitazioni – basti pensare all’esclusione delle aree agricole dai potenziali destinatari del decreto – un’importante fetta del settore ha dunque iniziato a ragionare oltre la logica degli incentivi, avviando la progettazione di grandi impianti in Grid e Market Parity, beneficiando della diminuzione dei Capex e dell’implementazione dei PPA. Questa è la direzione verso la quale si sta evolvendo il mercato fotovoltaico in Italia.