I risultati del terzo bando del Decreto Fer 1

I risultati del terzo bando del Decreto Fer 1

In data 24 settembre 2020, il GSE ha pubblicato le graduatorie del terzo bando per l’accesso agli incentivi previsti dal D.M. 04/07/2019. Analizziamo, come già fatto per i primi due bandi, i risultati relativi al fotovoltaico.

Per un’analisi più dettagliata delle procedure di asta e registro, delle relative tariffe di riferimento e dei criteri di priorità nella formazione delle graduatorie rinviamo a questo articolo precedentemente pubblicato.

In prima battuta, segnaliamo che i contingenti di potenza a disposizione in questo bando erano:

  • per il gruppo A del registro, 100 MW;
  • per il gruppo A-2 del registro, 269,5 MW, composti da 100 MW previsti nel Decreto Fer + 169,5 MW di potenza non assegnata nei due bandi precedenti;
  • per il gruppo A della procedura d’asta, 774,7 MW, composti da 700 MW previsti nel Decreto Fer + 74,7 MW di potenza non assegnata nei due bandi precedenti.

Risultati ottenuti dai progetti fotovoltaici

Per quanto riguarda la procedura di registro, e nello specifico il gruppo A, segnaliamo che, per la prima volta, il contingente di potenza disponibile non è stato completamente assegnato: a fronte di 100 MW disponibili, i progetti che sono risultati in posizione utile in graduatoria hanno impegnato complessivamente 61,2 MW. Anche in questo bando, i progetti eolici ammessi sono stati numericamente superiori a quelli fotovoltaici (202 contro 126). Le percentuali di riduzione della tariffa base offerte sono state in generale molto contenute, o del tutto assenti. La riduzione più elevata, 26%, è stata presentata da un progetto di potenza < 100 kWp, che si è aggiudicato quindi una tariffa di 77,7 €/MWh. Solo due progetti, i primi due in graduatoria, verranno realizzati su discariche chiuse e ripristinate o cave esaurite. Circa il 40% dei progetti fotovoltaici ha previsto l’installazione di colonnine di ricarica.

La partecipazione al gruppo A-2 del registro è stata, anche questa volta, deludente. Il contingente di potenza impegnato dai progetti risultati in posizione utile è stato addirittura inferiore a quello del bando precedente, in totale 18,5 MW (22 MW nel secondo bando), a fronte di una potenza disponibile di 269,5 MW. Per la prima volta è stata presentata la riduzione massima possibile della tariffa di riferimento, il 30%, ma la stragrande maggioranza dei progetti non ha offerto alcuna riduzione percentuale. Continua quindi ad aumentare il contingente di potenza disponibile per i prossimi bandi.

Infine, il fotovoltaico nella procedura d’asta si è maggiormente imposto sull’eolico rispetto ai precedenti bandi. Seppur il numero di progetti fotovoltaici sia rimasto comunque inferiore a quello dei progetti eolici, 4 in totale, la potenza impegnata dal fotovoltaico è stata di 95,6 MW, 1/3 circa della potenza assegnata, grazie in particolar modo ad un progetto di 82,3 MW in Sardegna. Ancora una volta, il contingente di potenza disponibile, 774,7 MW, è rimasto libero per più della metà. Solo 312,87 MW sono stati infatti assegnati. La riduzione massima offerta è stata di 7,2 %, quella minima 2,14%. Riduzioni, quindi, sempre molto contenute.

Conclusioni

Come abbiamo già evidenziato in questo contributo, la scarsa partecipazione del fotovoltaico alle procedure di asta e registro è da imputare soprattutto all’esclusione dei terreni agricoli e alla complessità e lentezza del procedimento autorizzativo. Sul primo punto, segnaliamo che un importante passo avanti è stato fatto di recente grazie al DL Semplificazioni, convertito in L 120/2020, il quale ha esteso l’accesso agli incentivi statali agli impianti fotovoltaici localizzati su aree dismesse e degradate classificate formalmente come agricole. Sul primo punto, invece, secondo le associazioni e i maggiori operatori del settore ancora molto dev’essere fatto per superare l’incertezza dei tempi e degli esiti dell’iter autorizzativo, se si vogliono raggiungere gli obiettivi definiti nel PNIEC (2,8 GW di nuova capacità fotovoltaica all’anno fino al 2030).

Infine, segnaliamo che i termini per l’entrata in esercizio dell’impianto – 19 mesi per gli impianti del gruppo A del registro e 24 mesi per gli impianti del gruppo A-2 del registro e del gruppo A dell’asta – sono prorogati di 21 giorni, ovvero del periodo ricompreso tra la data di pubblicazione delle graduatorie e il 15 ottobre, termine dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri.