In sintesi i risultati del primo bando per incentivi Fer 1

In sintesi i risultati del primo bando per incentivi Fer 1

Il 28 gennaio scorso sono state pubblicate le graduatorie delle procedure di asta e registro per l’ottenimento degli incentivi previsti dal Decreto Fer 1. Il contingente di potenza messo a bando per il fotovoltaico è stato completamente assegnato, ad eccezione di quello riservato al fotovoltaico in sostituzione a coperture contenenti eternit ed amianto (registro Gruppo A2). Nel proseguo i risultati delle due procedure.

Procedura d’asta – Gruppo A

Partiamo dai grandi progetti, quelli cioè superiori a 1 MW. A fronte di un contingente disponibile di 500 MW, sono state registrate domande per 595 MW. Tutto il contingente a bando è stato assegnato.

Il fotovoltaico ha concorso insieme all’eolico, che in questa prima procedura ha fatto la parte del leone. Su 26 domane solo 2, infatti, sono state presentate per progetti fotovoltaici e solo 1 di essi, di 5,07 MW, è rientrato in posizione utile in graduatoria.

Quanto alle riduzioni percentuali sulla tariffa di riferimento presentate – minimo 2% su 70 €/MWh – , la maggiore registrata è stata di 30,54%; quella minore di 4,29%. Il ribasso medio è stato dunque del 18%. L’unico progetto fotovoltaico ammesso ha offerto una riduzione del 14,29 %, aggiudicandosi una tariffa di 55,71 €/MWh.

Segnaliamo, inoltre, che nessuno dei progetti presentati insiste su discarica e lotti di discarica chiusi e ripristinati.

Gli ammessi hanno, a questo punto, 24 mesi di tempo per entrare in esercizio, dopodiché potranno presentare – entro 30 giorni dalla data di entrata in esercizio – richiesta di accesso agli incentivi.

Alcune considerazioni:

  • la scarsa partecipazione a questa prima procedura può essere ricondotta alla questione autorizzativa. Anche in questa circostanza, è emerso come i procedimenti autorizzativi lunghi e farraginosi rappresentino uno dei maggiori ostacoli per lo sviluppo di nuovi progetti in Italia. Per quanto riguarda specificatamente il fotovoltaico, era inoltre prevedibile che fossero in pochi/pochissimi i progetti autorizzati al 30 settembre 2019, essendo il mercato dei grandi impianti fermo da anni.
  • I progetti fotovoltaici hanno evidentemente sofferto l’esclusione dei terreni agricoli. A ciò si aggiunga che, a fronte di una diffusa reticenza nei confronti del GSE, l’opzione della market parity con PPA è un’alternativa alla remunerazione a due vie del Fer 1 talvolta preferita dagli operatori.
  • I ribassi offerti sono stati contenuti. Di fatto, in questa prima procedura, la scarsa partecipazione ha premiato chi ha ribassato poco, non trovandosi forse sotto la pressione di un’autorizzazione in scadenza.

Procedura di registro – Gruppo A e A2

Nella procedura di registro, due sono i gruppi rilevanti per il fotovoltaico: il gruppo A, in cui il fotovoltaico concorre con l’eolico onshore; e il gruppo A2 dedicato specificatamente agli impianti fv installati in sostituzione di coperture contenenti eternit ed amianto. Alla procedura di registro possono partecipare progetti di potenza compresa tra 20 kWp e 1 MW.

Vediamo in dettaglio i risultati del gruppo A. In questo primo bando, le domande presentate hanno coperto per intero il contingente messo a disposizione. A fronte di un contingente di potenza di 45 MW, sono arrivate infatti domande per un totale di 92 MW. Dei progetti ammessi, il 57% sono stati progetti eolici, il restante 43% progetti fotovoltaici.

I criteri di priorità che hanno influito maggiormente sulla definizione della graduatoria sono stati: l’installazione di colonnine di ricarica per auto, previsto da 1/3 dei progetti ammessi e il principio di aggregazione, che ha interessato il 13% dei progetti ammessi. Il principale criterio di priorità per il gruppo A – impianti realizzati su discarica e lotti di discarica chiusi e ripristinati – non ha in alcun modo influito sul risultato, in quanto nessuno dei progetti partecipanti ha soddisfatto questo requisito.

Quanto ai ribassi presentati, segnaliamo che, a differenza dell’asta, alla procedura di registro è possibile partecipare anche senza alcuna riduzione percentuale della tariffa di riferimento (105 €/MWh per impianti 20 < P < 100 kWp; 90 €/MWh per impianti 100 < P < 1 MW). Ed, infatti, molti progetti hanno optato per non ribassare affatto. Al 50% è bastato ribassare tra l’1% e il 9% ed il ribasso medio registrato è stato del 2,3% (4,9% per il fotovoltaico).

Il fotovoltaico ammesso in questa prima procedura è stato rappresentato soprattutto da progetti di piccola taglia: 2/3 degli impianti in graduatoria sono infatti di potenza uguale o inferiore a 100 kWp e solo 3 dei 18 progetti di potenza compresa tra i 900 e i 999 kWp sono progetti fotovoltaici, il restante è eolico.

I risultati registrati nel gruppo A2 sono stati nettamente al di sotto delle aspettative del legislatore. Dei 100 MW di contingente messo a bando, solo 15 MW sono stati assegnati. Ciò significa che, nel secondo bando, ci saranno quasi 200 MW di potenza disponibile. Segnaliamo che ben l’88% dei progetti ammessi non ha offerto alcun ribasso rispetto alla tariffa di riferimento. Il ribasso medio registrato è stato dello 0,5%.

Anche in questo gruppo, il principale criterio di priorità – impianti realizzati su scuole, ospedali, edifici pubblici – non ha in alcun modo influito sul risultato, in quanto nessuno dei progetti partecipanti rientrava in questa categoria.

Anche in questo gruppo, la dimensione media dei progetti ammessi è stata contenuta, attestandosi sui 134 kWp.

Alcune considerazioni:

  • anche nella procedura di registro la competizione non è stata elevata. La motivazione può essere nuovamente ricondotta al nodo autorizzativo, che peserà probabilmente anche sulle gare successive.
  • Data la non elevata partecipazione, si può affermare che questo primo bando ha premiato la strategia di chi ha ribassato poco, potendosi permettere di attendere la procedura successiva.
  • Il 63% dei progetti fotovoltaici partecipanti alla procedura di registro, tanto nel gruppo A quanto in quello A2, sono stati ammessi. Il restante 37% è stato escluso per errori, riconducibili al mancato pagamento dei costi di istruttoria e alla documentazione allegata. Con tutta probabilità questi progetti parteciperanno al prossimo bando.
  • Che la procedura di registro sia pensata per i piccoli-medi impianti è emerso dai risultati di questo primo bando – 2/3 dei progetti ammessi hanno una potenza uguale o inferiore ai 100 kWp. Nella prossima procedura, gli operatori faranno tesoro di questa prima esperienza, andando verosimilmente a sfruttare ancora di più i criteri di priorità dell’istallazione di colonnine di ricarica e dell’aggregato, per salire in graduatoria. Progetti con queste due caratteristiche vengono infatti preferiti ad impianti che propongono maggiori riduzioni percentuali.

Gli impianti ammessi nel gruppo A e A2 hanno, rispettivamente, 19 e 24 mesi di tempo per entrare in esercizio.

Il secondo bando è già aperto e chiuderà con il primo di marzo. Dopodiché il GSE avrà 90 giorni di tempo per pubblicare le prossime graduatorie.

Al seguente link, le graduatorie pubblicate sul sito del GSE.