Come conseguire liquidità per lo sviluppo di progetti fv

Come conseguire liquidità per lo sviluppo di progetti fv

Secondo quanto pianificato dal PNIEC, nei prossimi dieci anni dovremmo assistere ad una crescita considerevole del fotovoltaico in Italia. Se attualmente, infatti, la potenza fotovoltaica complessiva nel nostro Paese è di circa 20,6 GW, nel 2025 dovrebbe raggiungere i 28,55 GW, crescendo ogni anno di 900 MW. Tra il 2025 e il 2030 dovrebbero poi essere installati ben 4,8 GW all’anno, per raggiungere l’obiettivo al 2030 di 52 GW di potenza fotovoltaica complessiva. Gli incentivi del Decreto Fer 1 faranno la loro parte, ma, per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, dovranno entrare in esercizio sempre più progetti in Grid e Market Parity.

Complici i lunghi tempi di attesa del Decreto Fer 1, il calo dei prezzi dei componenti tecnici e il consolidamento dei contratti di cessione dell’energia (PPA), il numero dei progetti in Grid e Market Parity in Italia è cresciuto in maniera esponenziale nell’ultimo anno. Ma come finanziare questi nuovi progetti?

La liquidità è un fattore determinante lo sviluppo di progetti fotovoltaici, per i quali già nella fase autorizzativa è necessario sostenere spese significative. Quali strade sono percorribili per conseguire tale liquidità?

  1. Finanziamento bancario

Per coloro che intendono sviluppare per mantenere il futuro impianto all’interno della propria struttura, facendola ad esempio lavorare nel momento successivo della manutenzione ordinaria e straordinaria, la strada classica di reperimento di liquidità è quella del finanziamento bancario.

I progetti destinatari dell’incentivo Fer 1 dovrebbero ottenere senza troppi intoppi l’appoggio degli istituti di credito, dato che la tariffa/kWh è garantita dallo Stato per 20 anni.

Altro discorso vale per i progetti esclusi dalle graduatorie o privi delle caratteristiche per partecipare alle procedure competitive del Decreto Fer 1 (basti pensare ai progetti su terreni agricoli). In questi casi, per ottenere un finanziamento, potrà essere necessario disporre di una percentuale di equity superiore, verosimilmente intorno al 30-40%, e di un PPA di almeno 10/12 anni. Condizioni non facili da soddisfare.

Inoltre, il finanziamento bancario si scontra spesso con due limiti importanti: tempi di elaborazione e tipo di garanzie richieste.

  1. Definizione di contratti di co-sviluppo

Nella prassi, sempre più studi di ingegneria ed EPC di piccole e medie dimensioni sviluppano nuovi progetti fv attraverso la definizione di contratti di co-sviluppo con investitori, che sono spesso a loro volta EPC, o fondi di investimento. Il punto di contatto tra le parti può avvenire in una fase più o meno matura dello sviluppo rispetto all’ottenimento dell’Autorizzazione Unica. Attraverso questi contratti, lo sviluppatore si impegna a portare il progetto allo stato cantierabile e l’investitore a sostenerne le spese vive e a retribuire in milestones l’attività di sviluppo. Nel contratto può essere definito anche un privilegio a favore dello sviluppatore nella scelta del soggetto responsabile della fase di installazione dell’impianto, raggiunto quindi lo stato di ready to build. Tra le condizioni a tutela dell’investitore annoveriamo quella relativa al rendimento atteso, che lo sviluppatore garantisce, accettando di ricevere l’ultima tranche di pagamento decorso un anno dall’installazione, verificato quindi che la produzione effettiva dell’impianto sia in linea con quella prevista.

Uno degli aspetti più positivi di questa modalità di sviluppo è quello di poter conseguire la liquidità necessaria a portare avanti più progetti contemporaneamente, condividendo il rischio legato ad ognuno di essi.

  1. Vendita di impianti già in operazione

La vendita di un impianto di proprietà può rappresentare un’ulteriore strada percorribile per conseguire la liquidità necessaria ad avviare lo sviluppo di un nuovo progetto. Attraverso la vendita, infatti, l’operatore consegue rapidamente una liquidità gratuita da reinvestire in un nuovo progetto fv.

Questa opzione ha senso, ovviamente, se il nuovo progetto genera un rendimento maggiore rispetto alla gestione dell’impianto in operazione.

Essendo l’aspettativa di rendita degli investitori negli anni diminuita, la vendita di un vecchio impianto potrebbe generare una liquidità più alta di quanto si immagini.

Conclusione

Le tre opzioni sopraelencate possono essere utilizzate singolarmente o in combinazione, a seconda della situazione e della disponibilità dello sviluppatore.

Milk the Sun è felice di poterti aiutare nell’individuazione del partner più adatto allo sviluppo dei tuoi progetti fotovoltaici.