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Spalma incentivi: tagli sicuri al fotovoltaico

fotovoltaicoLa scorsa settimana si è fatta maggiore chiarezza sul decreto “spalma incentivi” che prevede riduzioni e tagli agli incentivi per quegli impianti fotovoltaici superiori a 200 kWp. Ormai è sicuro, anche in Italia, come è già successo in Spagna, si vogliono accorciare senza remore gli incentivi erogati per l’energia solare dai diversi Conti Energia, a cui non si pensava proprio di dover rinunciare. Ma andiamo a vedere le modifiche che il Senato ha apportato all’art. 26 del decreto 91/2014, decreto che verrà convertito in Legge entro il 24 agosto 2014.

Riduzione tariffa incentivante per gli impianti superiori a 200 kWp

È successo. Ieri 25 giugno 2014 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che interviene sulle tariffe incentivanti riconosciute agli impianti fotovoltaici in esercizio di potenza nominale superiore a 200 kWp. Il decreto “spalma incentivi” è obbligatorio e retroattivo. La conversione in legge deve avvenire entro 60 giorni dalla pubblicazione in GU. L’art. 26 del decreto legge 24 giugno 2014, n. 91, prevede quanto segue.

I titolari degli impianti fotovoltaici in esercizio dovranno scegliere entro il 30 novembre 2014 una delle seguenti opzioni:

1) Dal 1° gennaio 2015, per gli impianti di potenza superiore a 200 kWp, il periodo di incentivazione è allungato da 20 a 24 anni e la tariffa incentivante è ridotta secondo le percentuali indicate nella tabella che segue. Per le tariffe onnicomprensive del 5° Conto Energia la riduzione si applica solo alla c.d. componente incentivante.

Tagli agli incentivi: cosa ne pensano gli avvocati?

tagliIl governo italiano capeggiato dal giovane Matteo Renzi, ha presentato il tanto contestato decreto “spalma-incentivo” riguardante le misure obbligatorie e retroattive sugli incentivi al fotovoltaico. Nella presentazione del governo si legge: “La filosofia dell’intervento è: togliere a chi ha avuto troppo per restituire a chi ha pagato di più”.

Ma cosa ne pensano gli avvocati? Lo abbiamo chiesto alla formazione italiana, Avv. Pera, Avv. Bartels, Avv. Sposato e Avv. Castorina, dello studio legale Rödl & Partner, specializzato nel settore delle energie rinnovabili e ovviamente del fotovoltaico.

“Come noto, il Governo Italiano ha annunciato ieri che avrebbe adottato misure per ridurre il costo della bolletta energetica per imprese e consumatori italiani. Tra le varie misure annunciate, vi è anche quella relative al regime delle tariffe incentivanti per impianti fotovoltaici. Nonostante il Governo sembrasse aver abbandonato l’idea di misure retroattive, purtroppo ci è ritornato sopra e sembra aver adottato il cd. “spalma incentivi obbligatorio”. Tale misura prevede una scelta per gli operatori, da adottare entro novembre 2014, tra un allungamento di 4 anni del periodo residuo di incentivazione, con conseguente riduzione dei ricavi relativi alle tariffe per ogni anno di incentivazione, ovvero, laddove non si optasse per questa misura mantenendo il periodo incentivante originario, la riduzione secca degli incentivi per il periodo residuo, compreso però il 2014, per una percentuale che potrà andare dal 5%- al 10% (ancora non definitivamente deciso).

Una bozza del pacchetto spalma incentivo

incentivoSi aspetta la versione definitiva del MiSE per oggi pomeriggio ma intanto ecco come riassumere le il pacchetto spalma incentivo che prevederà:

dal 1 luglio 2015, una modalità di pagamento dell’incentivo in acconto mensile basato sul 90% della producibilità stimata e con conguaglio entro giugno dell’anno successivo;

dal 1 gennaio 2015, un allungamento obbligatorio del periodo dell’incentivazione da 20 a 24 anni con un tasso di rimodulazione determinato in funzione del periodo residuo dell’incentivazione medesima;

– in alternativa alla rimodulazione dell’incentivo (allungamento del periodo a 24 anni e riduzione della tariffa) è possibile optare per una riduzione del 10% dell’incentivo per la durata residua del periodo di incentivo

Spalma – incentivi secondo Rödl & Partner

spalma incentivi Rödl & Partner TEAM ENERGY DI RÖDL & PARTNER ITALIA PRONTO A TUTELARE GLI INVESTIMENTI DEI PROPRI CLIENTI IN CASO DI ADOZIONE DEL CD. “SPALMA INCENTIVI”
Il Team Energy dello studio legale Rödl & Partner in Italia esprime le sue forti perplessità sulle intenzioni del Governo di adottare lo strumento del cd. “spalma incentivi obbligatorio” al fine di ridurre il costo della bolletta elettrica per le PMI italiane. Secondo quanto si apprende, sarebbe tramontata l’idea di finanziare la riduzione dei costi in bolletta attraverso l’emissione di bond da parte del GSE facendo ritornare l’ipotesi di diluire il tempo di pagamento degli incentivi riconosciuti in favore di impianti sopra 200kW dagli attuali 20 anni fino a 25 anni con contestuale riduzione dell’incentivo annuo.

Condividiamo le considerazioni espresse sull’argomento dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Valerio Onida, il quale, come riportato in un comunicato diramato da AssoRinnovabili, sottolinea come con un intervento di questo tipo verrebbe a concretizzarsi una violazione dei principi costituzionali in materia di retroattività e di tutela dell’affidamento.

Taglia bollette con lo spalma-incentivi – si o no?

spalma incentiviAlla SolarExpo a Milano si è iniziato a tremare sentendo parlare di spalma-incentivi e taglia-bollette. Provvedimento necessario, a detta del governo, per alleggerire la bolletta elettrica della PMI. Si accusa infatti la componente A3 di rendere la bolletta elettrica troppo cara: la componente A3, a sostegno delle fonti rinnovabili ed assimilate, è uno dei tanti oneri generali di sistema che incide per il 30% sulla bolletta delle PMI (per il 20% sulla bolletta dei privati).
Ma per non intaccare il mercato delle rinnovabili e del fotovoltaico è stata successivamente proposta la possibilità di ridurre la componente A3 tramite l’emissione di bond. Proposta già bocciata. Perciò si trema di nuovo in attesa dello spalma-incentivi.
Il provvedimento spalma-incentivi obbligatorio e retroattivo vuole dilazionare da 20 a 25 anni il periodo di incentivazione previsto dai Conti Energia con la riduzione dell’incentivo annuo per gli impianti fotovoltaici in funzione > 200 kWp.