Spalma incentivi: tagli sicuri al fotovoltaico

fotovoltaicoLa scorsa settimana si è fatta maggiore chiarezza sul decreto “spalma incentivi” che prevede riduzioni e tagli agli incentivi per quegli impianti fotovoltaici superiori a 200 kWp. Ormai è sicuro, anche in Italia, come è già successo in Spagna, si vogliono accorciare senza remore gli incentivi erogati per l’energia solare dai diversi Conti Energia, a cui non si pensava proprio di dover rinunciare. Ma andiamo a vedere le modifiche che il Senato ha apportato all’art. 26 del decreto 91/2014, decreto che verrà convertito in Legge entro il 24 agosto 2014.

A decorrere dal secondo semestre 2014, il GSE eroga le tariffe incentivanti con rate mensili costanti, in misura pari al 90% della producibilità media annua stimata di ciascun impianto, nell’anno solare di produzione ed effettua il conguaglio, in relazione alla produzione effettiva, entro il 30 giugno dell’anno successivo.

A decorrere da gennaio 2015, la tariffa incentivante per l’energia prodotta dagli impianti di potenza nominale superiore a 200 kW è rimodulata, a scelta dell’operatore, sulla base di una delle seguenti opzioni da comunicare al GSE entro il 30 novembre 2014. In caso di mancata comunicazione verrà applicata automaticamente la terza opzione:

1) Gli incentivi vengono spalmati a 24 anni e ricalcolati in base alle percentuali seguenti, così come indicate nell’allegato 2 del testo del decreto:
– 12 anni residui > riduzione incentivo pari al 25%
– 13 anni residui > riduzione incentivo pari al 24%
– 14 anni residui > riduzione incentivo pari al 22%
– 15 anni residui > riduzione incentivo pari al 21%
– 16 anni residui > riduzione incentivo pari al 20%
– 17 anni residui > riduzione incentivo pari al 19%
– 18 anni residui > riduzione incentivo pari al 18%
– oltre 19 anni residui > riduzione incentivo pari al 17%

2) Gli incentivi vengono rimodulati lasciando immutato a 20 anni il periodo di erogazione degli incentivi “prevedendo un primo periodo di fruizione di un incentivo ridotto rispetto all’attuale e un secondo periodo di fruizione di un incentivo incrementato in ugual misura. Le percentuali di rimodulazione sono stabilite con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentita l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, da emanare entro il 1º ottobre 2014 in modo da consentire, nel caso di adesione di tutti gli aventi titolo all’opzione, un risparmio di almeno 600 milioni di euro all’anno per il periodo 20152019, rispetto all’erogazione prevista con le tariffe vigenti.”

3) Gli incentivi vengono ridotti per scaglioni di potenza dell’impianto lasciando immutato a 20 anni il periodo di erogazione degli incentivi:

a. Per gli impianti tra i 200 e 500 kWp la riduzione è del 5%
b. Per gli impianti tra i 500 e 900 kWp la riduzione è del 7%
c. Per gli impianti superiori a 900 kWp la riduzione è del 9%

Un’ ultima opzione prevede la risoluzione anticipata finanziata da un operatore finanziario terzo e alla quale si accede tramite aste: in questo modo sarà scelto quell’operatore finanziario che offrirà lo sconto maggiore. Questa opzione non prevede tagli agli incentivi.

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