Cassa conguaglio non passa al MEF

Gli operatori del settore delle rinnovabili tirano un nuovo sospiro di sollievo leggendo le notizie odierne: è stato respinto l’emendamento al Ddl Stabilità che prevedeva che la Cassa conguaglio per il settore elettrico (Ccse) , il fondo alimentato dalle bollette che eroga gli incentivi alle rinnovabili, passasse sotto il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Con questa manovra si temeva un allungamento dei tempi per la richiesta e l’erogazione degli incentivi per le rinnovabili.

Chi è la Cassa conguaglio per il settore elettrico?
E´ un ente pubblico sottoposto alla vigilanza dell’Autorità per l’Energia (AEEG) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MESF).

Qual è la competenza della Cassa?
Raccoglie gli oneri dalle bollette e li stanzia per le varie voci di spesa, dagli incentivi alla rinnovabili, ai fondi per il decomissioning del nucleare, all’erogazione dei bonus sociali fino a tutte le altre voci come i conguagli per le società elettriche delle isole minori e altre ancora.

L’operazione, portando all’aumento di circa 14 miliardi di euro le risorse del bilancio dello Stato, voleva garantire un risparmio sul debito pubblico.

Aiget ha scritto su Twitter: “Se il Governo si mette in tasca parte delle bollette: le fiscalizza, lede autonomia dell’Autorità e credibilità del mercato”. Asso Rinnovabili non è stata da meno: “Lo Stato vorrebbe fare cassa con i fondi dedicati all’energia invece di tagliare gli sprechi”.

Fonte QualEnergia