Furto pannelli fotovoltaici e cavi: ladri e… topi

Furto pannelli fotovoltaici e cavi: ladri e… topi

Con il boom del mercato del fotovoltaico è iniziato anche il boom dei furti di pannelli solari e cavi di rame. Un vero business per la criminalità che colpisce soprattutto gli impianti a terra, isolati e incustoditi. I proprietari degli impianti fotovoltaici ormai si difendono con l’installazione di sistemi antifurto, di sorveglianza e vigilanza. Ma i proprietari avevano fatto i conti anche con l’intrusione di topi? Una derattizzazione in questi casi è d’obbligo.

Con l’espansione del mercato del fotovoltaico si è sviluppato fin da subito un mercato parallelo di pannelli solari. Un vero business che continua a colpire gli impianti a terra incustoditi e ubicati in aree disabitate. Secondo le statistiche io furto di pannelli fotovoltaici è più diffuso al Sud che al Nord Italia: la regione Puglia è la più colpita.

Generalmente si tratta di furti su commissione ed i pannelli rubati sono spesso destinati al Nord Africa o all’Est Europa. Il furto avviene di norma prima che un impianto venga terminato quando gli allarmi e la tecnologia di videosorveglianza non sono ancora installati.

 

Misure adottate contro i furti

I proprietari dei pannelli fotovoltaici, vittime spesso anche di ripetuti furti di pannelli e cavi, hanno adottato misure contro i furti integrando il rischio anche nei business plan.
Ormai è regola stipulare con le assicurazioni contratti “All Risks” che vanno a coprire i danni causati dai furti dei materiali fotovoltaici. I danni da fronteggiare non riguardano solo il danno materiale e il ripristino dei materiali, ma sono legati anche al fermo impianto, con la conseguente mancata produzione di energia elettrica, e al mancato ricavo garantito dalle tariffe incentivanti.

Sempre più sono gli impianti che adottano sistemi di sorveglianza e vigilanza per impianti fotovoltaici. Molto diffusi sono impianti di monitoraggio basati su reti di sensori a radiofrequenza che permettono di monitorare in tempo reale qualsiasi impianto fotovoltaico e di segnalare il distaccamento e l’allontanamento di materiali.

E per i cavi di rame, il cosiddetto oro rosso, il furto viene spesso impedito dalla cementificazione dei pozzetti. Che però rende impossibile una manutenzione dei cavi in caso di mal funzionamento.

Eventuali furti ed avarie devono essere comunicati al GSE e bisogna fare attenzione che la sostituzione dei moduli non comporti l’incremento della potenza nominale dell’impianto con il rischio della sospensione del riconoscimento delle tariffe incentivanti da parte del GSE.

I pannelli non possono essere riutilizzati in Italia, poiché registrati con un codice che ne permette l’immediata rintracciabilità una volta ricollegato alla rete in altra sede, per questo vengono rivenduti in altri paesi per esempio Nord Africa.

 

Furto pannelli fotovoltaici anche in Germania

Il fenomeno dei furti non riguarda solo l’italia ma anche la Germania che sta vivendo un aumento di furti negli impianti di grandi dimensioni. In Germania esiste un registro online dove si possono inserire i materiali rubati o cercare materiali rubati collaborando strettamente con la Polizia.

 

Ma i proprietari avevano fatti i conti con i topi?

Anche i topi sono spesso ospiti indesiderati. Si prolificano velocemente negli impianti isolati all’interno dei pozzetti tra i cavi sotterranei contenenti cavi elettrici ed apparecchiature elettroniche. Indisturbati rosicchiano i cavi elettrici e infestano con i loro escrementi il campo fotovoltaico. In questi casi è indispensabile prendere provvedimenti di disinfestazione e derattizzazione.

 
Raccontateci le vostre esperienze. Anche il vostro impianto ha subito un furto o è invaso dai topi? Molti sono i proprietari degli impianti pubblicati sulla piattaforma di Milk the Sun che ci hanno segnalato questi problemi.