Eclissi solare: Terna impone il distacco impianti fotovoltaici

Eclissi solare: Terna impone il distacco impianti fotovoltaici

Domani venerdì 20 marzo alle ore 10:00 circa per alcuni minuti sarà osservabile un’eclissi di sole. Terna ha chiesto ai distributori il distacco per 24 ore degli impianti FV con potenza superiore ai 100 kWp. Non si vuole mettere a rischio la stabilità della rete elettrica nazionale ma forti critiche piovono dopo l’annuncio: nessun altro paese europeo adotterà tale misura ed un eclissi era ben prevedibile. 

 

Terna ha scelto di applicare la procedura di emergenza e di richiedere, tramite comunicazione scritta, il distacco per 24 ore degli impianti fotovoltaici ed eolici superiori a 100 kWp. Forti le critiche da parte di Assorinnovabili secondo cui non sussistono gli estremi per imporre tale misura di emergenza.

In Italia, l’eclissi sarà visibile nella fascia oraria 09:15 – 11:30 e sarà più intensa al Nord (65% di oscuramento) e meno al Sud (40%).

Secondo ENTSOE, la rete europea che unisce i gestori di rete, in Italia è prevista una riduzione del 21% della produzione di energia elettrica nel momento di massimo oscuramento. In Germania, il calo si avvicina al 50% e il gestore elettrico nazionale ha deciso di non applicare alcuna misura di distacco, a fronte di una maggiore dipendenza energetica dalle fonti rinnovabili.

 

Distacco impianti fotovoltaici: perchè?

Terna ha motivato la decisione per paura che la mancata esposizione solare si traduca in un rapido e drastico calo della produzione energetica degli impianti alimentati da sole e vento.

Secondo ENTSOE, l’eclissi è un’opportunità per testare la capacità del sistema elettrico nazionale e coordinare l’uso di riserve energetiche per bilanciare la potenza in tempo reale, senza creare sovraccarico in rete.

Critiche le associazioni di settore secondo cui il distacco impianti fotovoltaici si traduce solamente in una perdita economica per i proprietari di impianti, senza un reale motivo alle spalle. In aggiunta sono da calcolare i costi per importare l’elettricità dall’estero e per i combustibili fossili per alimentare le centrali in una giornata senza rinnovabili. I più pessimisti aggiungono che la decisione è volta a sminuire il valore delle fonti rinnovabile poichè incapaci di garantire una capacità produttiva costante.

Domani, come ogni giorno, un motivo in più per spegnere le luci e combattere gli sprechi. #milluminodimeno.

Fonti: Qualenergia