Gestione liquidità Italia

Dopo gli anni del boom delle realizzazioni fotovoltaiche, nel periodo concomitante alla fine degli incentivi, si è svolto a Milano il Solarexpo, anche se in forma ridotta e in tono minore. Eppure, nonostante il momento difficile, sempre ammesso il favore di scelte politiche lungimiranti, si potrebbero già intravedere e interpretare positivamente alcuni segni di stabilizzazione e di crescita a cui l’industria sembra andare incontro. Le aziende italiane, con la loro esperienza pluriennale, possono vantare di un grande know-how e contare sulla qualità dei servizi, non solo per la stabilizzazione sul territorio nazionale, ma anche per l’internazionalizzazione. A livello nazionale ci sarà la sfida della grid parity a livello internazionale della presenza delle nostre aziende nei mercati emergenti.

Alla fiera erano presenti molte delle aziende cha da molti anni sono già presenti sul mercato e che hanno capito che per essere ancora forti non è più solo necessario essere qualitativamente concorrenziali e conoscere e padroneggiare tutti i rischi tecnici connessi allo sviluppo dei progetti; è essenziale anche, soprattutto per affrontare la sfida sul mercato estero, concentrarsi sulla gestione della liquidità.

In aggiunta ai flussi di cassa incerti derivanti dai progetti in fase di realizzazione, in questo periodo si registra il timore della perdita di valore dei progetti non ancora realizzati nelle pipeline delle aziende. Allo stesso tempo, probabilmente a causa dei minori margini di profitto, si registra una scarsa volontà di impiegare denaro sia da parte degli sviluppatori che degli investitori. Questa situazione pone nuove sfide alla gestione aziendale della liquidità e del rischio, costringendolo a un monitoraggio stretto dei flussi di cassa e delle entità degli ordini dei progetti in corso. Per rafforzare la base del capitale e prevenire l’insufficienza di liquidità fondamentalmente oggi si pongono due opzioni: da un lato, la rivendita dei diritti dei progetti; dall’altro, la raccolta tempestiva delle riserve di liquidità provenienti da impianti fotovoltaici già esistenti e di proprietà dell’azienda.

Molte aziende stanno operando una revisione realistica della pipeline dei progetti in base a criteri interni di capacità dell’azienda e ai margini legati alla loro probabilità di realizzazione, considerando il decadimento del loro valore con il tempo. I progetti non più realizzabili devono essere identificati e messi in vendita, così da avere almeno ancora la possibilità di generare liquidità.

Milk the Sun, la piattaforma internazionale per il fotovoltaico, permette di mettere in vendita progetti e impianti fotovoltaici e presentarli ai partner internazionali più adatti: “Abbiamo incoraggiato molte aziende a rivedere in modo critico le loro pipeline e tramite il nostro portale li abbiamo aiutati a vendere progetti che per loro non erano più realizzabili. Nella situazione attuale il fattore tempo gioca un ruolo importante, perché serve a stabilire l’attuazione delle opzioni ancora possibili”, dice Felix Krause, CEO di Milk the Sun.

Trovare le risorse liquide per garantire la stabilità è possibile anche grazie alla vendita tempestiva degli impianti esistenti, per i quali originariamente era stata pianificata una stasi pluriennale nel portafoglio dell’azienda. Spesso ad essere motivo di controversia è solo la questione della rivalutazione dell’impianto, vale a dire del prezzo di vendita. Per questo si può utilizzare il calcolatore del valore di vendita in un impianto, disponibile gratuitamente.